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Attività fisica: approvate le prime linee di indirizzo nazionali, focus sulle persone con tumore

Ruolo e responsabilità degli attori coinvolti, benefici per le differenti fasce di età e gruppi di popolazione e livelli raccomandati: è quanto delineano le Linee di indirizzo sull’attività fisica, redatte da un tavolo di lavoro istituito presso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ed approvate in Conferenza Stato-Regioni il 7 marzo 2019.

Nel documento una sezione specifica è dedicata alle raccomandazioni per le persone con neoplasie, nelle quali qualsiasi tipo di attività fisica apporta evidenti benefici alla salute psicofisica. Nelle persone con tumore, l’esercizio fisico regolarmente svolto contrasta infatti la fatigue ed il decadimento fisico, mantenendo la massa muscolare e migliorando la densità ossea, la mobilità e la resistenza. Contribuisce inoltre a preservare l’efficienza cardiovascolare, quella respiratoria e a mantenere il peso nella norma. Riduce, inoltre, il rischio di recidiva rappresentando così, insieme a una alimentazione adeguata un momento focale nella gestione delle malattie neoplastiche. Infine, favorisce la socializzazione ed il divertimento, influisce positivamente sull’umore e riduce gli stati di ansia e depressione, migliorando la qualità della vita.

Nella Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inattività fisica è responsabile ogni anno di un milione di decessi (circa il 10% del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità. Si stima che siano imputabili alla mancanza di movimento il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, negli ultimi anni, molti paesi della Regione hanno visto aumentare le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese, condizioni che predispongono al rischio di sviluppare numerose altre patologie.

Con un approccio integrato alla promozione della salute, le linee di indirizzo rappresentano uno strumento a disposizione degli operatori sanitari e non, dei decisori e dei diversi soggetti coinvolti a vario titolo nella promozione dell’attività fisica, delineandone competenze e ruoli, in modo che possano progettare ed attuare interventi efficaci per promuovere uno stile di vita attivo, puntando all’equità e all’inclusione dei soggetti vulnerabili.